Gruppo di reciproco sostegno sull’aborto spontaneo
Esistono esperienze differenti riguardo all’ aborto non desiderato, spontaneo, del 1° trimestre o verso la data del parto. Il confronto peer-to-peer proposto da questo progetto vuole mettere in contatto donne che hanno appena vissuto tale esperienza con donne che hanno già interiorizzato la stessa esperienza.
L’idea principale è creare un gruppo informale e spontaneo di donne che vivono nella stessa città/quartiere, che hanno vissuto la stessa esperienza e hanno il desiderio di condividerla.
TITOLO DEL PROGETTO Sorority Gruppo di solidarietà e reciproco sostegno sull’aborto spontaneo e non |
PARTNER RICERCATI Azienda Sanitaria Associazione senza scopo di lucro Comune |
ANALISI DEL CONTESTO E OBBIETTIVI Quando una donna arriva in ospedale con una diagnosi di aborto è subito assistita. Ma dopo aver ricevuto le cure necessarie, spesso resta un vuoto da colmare. Questo progetto, nasce dal desiderio di dare sostegno peer-to-peer a quelle donne che sentono l’esigenza di parlare della loro esperienza in un contesto amichevole ed empatico. Ideato per una comunità locale, una città, un quartiere o un paese, “Sorority- Gruppo di solidarietà e reciproco sostegno sull’aborto spontaneo” ha due obiettivi principali: 1. la creazione di un gruppo di supporto di donne che hanno vissuto la stessa esperienza ( possibilmente moderato da delle ostetriche in pensione volontarie). 2. creare una campagna di informazione riguardo la salute riproduttiva La perdita di un bambino influenza davvero molto la vita quotidiana, il lavoro e l’ azione sociale delle persone che l’hanno provato, soprattutto per quelle donne che sono lontane da casa o che non sono coinvolte nella vita della comunità locale. Questo progetto ha come obiettivo quello di parlare di aborto spontaneo e di contribuire ad informare e supportare le coppie che vivono questo momento difficile, riguardo al come gestire “il dopo”, accompagnandoli nella loro maturazione personale e di coppia, permettendogli di superare il dolore della perdita, di supportarsi a vicenda e, infine, di raccontare come hanno “ri-disegnato” la loro vita. L’empatia è un buon mezzo per superare la perdita e guardare al futuro. Il progetto è stato strutturato in modo da essere adattato ad ogni tipo di comunità e inoltre può essere un importante supporto contro la solitudine. |
BREVE DESCRIZIONE PROGETTO L’idea principale è creare un gruppo informale e spontaneo di donne che vivono nella stessa città/quartiere che hanno vissuto l’esperienza dell’ aborto spontaneo e hanno il desiderio di condividere con altre donne la loro esperienza al fine di superare il dolore della perdita e di supportarsi a vicenda. Questo gruppo non prende il posto di un medico o di uno psicologo dove necessario, ma ha il solo scopo di supportare le donne coinvolte per non farle sentire sole e per migliorare il senso della comunità attraverso la generosità. Attività: camminata urbana moderata da volontarie (ostetriche in pensione) |
BENEFICIARI Donne di diverse fasce d’età |
FASI DEL PROGETTO 1-Gestione progetto Le attività principali includono: – Ricerca partner – Stesura di un brief di progetto – Creazione di un piano di raccolta fondi – Ricerca di sovvenzioni, bandi ove necessario – Creazione sito o Landing page – Creazione pagine nei Social Network 2- Creazione gruppo di supporto Le attività principali includono: – Creazione di un toolkit “10 cose da fare dopo un aborto spontaneo” – Ricerca peer e volontarie – Organizzazione del gruppo di sostegno – Inizio attività 3- Campagna informativa sulla salute riproduttiva – Ideazione del materiale della campagna – Preparazione del materiale – Diffusione 4: Follow-up Valutazione del progetto e sostenibilità |
Il progetto è pensato per le comunità locali |